La selvaggia e incontaminata Val Formazza è situata all’estremo nord del Piemonte, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Le sue montagne sono aguzze e impervie, tanto da eguagliare in bellezza le più famose cime delle Dolomiti, oltre a condividerne la composizione chimica. Dal punto di vista geologico, infatti, le Alpi Lepontine della Val Formazza sono costituite da calcescisto, gneiss e calcare con frequenti affioramenti dolomitici. Tutte rocce ricche di minerali: non è infatti infrequente trovare dei quarzi in queste zone.
Il trekking al lago Nero in Val Formazza, una delle escursioni più belle della zona, parte dal paesino di Riale, prosegue lungo un altopiano fino ad arrivare alle sponde del Lago Nero, un lago alpino nascosto tra le montagne a quota 2428 m, abbastanza conosciuto anche se poco frequentato a causa della sua posizione non particolarmente facile da raggiungere. Questo splendido specchio d’acqua, un vero e proprio gioiello immerso in un paesaggio incontaminato, è caratterizzato da acque cristalline, con sfumature di colore che vanno dal blu intenso al turchese. L’escursione al Lago Nero è di media difficoltà, adatta ad escursionisti con un po’ di esperienza e allenamento, a causa dell’importante dislivello, di una impegnativa salita tra le rocce e di alcuni tratti esposti.
Come arrivare in Val Formazza
La località di Riale (1718 m), punto di partenza del nostro trekking, si raggiunge da un’unica strada, la strada statale 659 di Valle Antigorio e Val Formazza, che dopo aver superato le imponenti cascate del fiume Toce (meritevoli di una sosta) termina poco più avanti. Riale è la località abitata più a nord della valle: una volta arrivati lì, la vallata è chiusa da pareti montuose che si estendono tutt’intorno. Proseguendo in macchina verso ovest si arriva alla diga di Morasco e al relativo lago, punto di partenza di altre magnifiche escursioni. A nord invece è subito visibile una strada sterrata piuttosto ampia e carrozzabile che porta al Rifugio Maria Luisa: è da qui che inizia la nostra escursione verso il Lago Nero.
Da Riale al lago Kastel: percorso dettagliato
Dopo aver parcheggiato la macchina a Riale (il parcheggio costa 5€ per tutta la giornata), imbocchiamo la strada anzidetta. A seconda delle proprie capacità fisiche e grado di allenamento, si può scegliere se seguire la carrozzabile, più lunga ma con una salita più dolce, oppure utilizzare la più veloce mulattiera che taglia i tornanti, quest’ultima decisamente più in pendenza. Buona parte del dislivello totale della nostra escursione si affronta qui: la salita dura all’incirca 1 ora con un dislivello di 400 m, arrivando a quota 2150 m.
Una volta arrivati in quota, davanti ai nostri occhi si presenta l’incantevole cornice dell’alta val Formazza, con prati a perdita d’occhio, piccoli corsi d’acqua e cime aguzze sullo sfondo. Continuiamo a seguire la strada principale fino ad un bivio, da cui si può vedere in lontananza lo sbarramento della diga del Toggia. Andando a sinistra al bivio si può raggiungere il Rifugio Maria Luisa; imbocchiamo invece il sentiero G22 sulla destra, che porta verso il lago Kastel. Dopo circa 10 minuti di cammino su una strada facile e piuttosto pianeggiante, si arriva allo splendido lago Kastel (2230 m) e alla sua diga. Un vasto specchio d’acqua in cui si riflette l’azzurro intenso del cielo insieme alle cime montuose in lontananza. Seguiamo il sentiero che costeggia le sue rive: davanti a noi troviamo la casa del custode Enel, ormai abbandonata. La costruzione presenta una torre con camminamento che, normalmente, arriva a lambire le acque del lago; tuttavia, al momento in cui ho effettuato l’escursione (agosto 2022), il livello del lago era tuttavia particolarmente basso, tanto che la torre appariva piuttosto lontana dalle acque del lago.
Dal lago Kastel al lago Nero lungo il sentiero G22
Dopo esserci lasciati alle spalle il Kastel, percorrendo sempre lo stesso sentiero, ci ritroviamo nei pressi dell’Alpe Ghighel: siamo a circa 2240 m. Da qui è possibile godere di una meravigliosa vista sulla piana di Riale; guardando sul lato opposto si intravede invece il lago del Toggia, un altro tra i maggiori bacini dell’alta val Formazza. Poco dopo aver superato il torrente Ghighel arriviamo a un bivio: notiamo che la strada principale (G22a) scende verso valle, mentre noi dovremo imboccare il sentiero sulla destra (G22) che ci porterà al lago Nero in circa 1 ora, come indicato sul cartello. Da qui inizia la parte più difficile dell’escursione, che richiede un discreto allenamento e non è consigliata a escursionisti alle prime armi. Il sentiero procede costeggiando il versante della montagna per circa 1 km per poi coincidere con una condotta dell’acqua, su cui si può camminare facendo un po’ di attenzione. Si attraversa il guado del Rio Scelp e si giunge a una piccola vallata molto rocciosa, da cui si intravede la salita che ci aspetta. In questo punto è bene fare attenzione ai numerosi corsi d’acqua o a eventuali residui nevosi che potrebbero ostacolare o rendere difficoltosa l’avanzata.
Trekking al lago Nero: salita lungo la pietraia e arrivo al lago
Gli ultimi 200 metri di dislivello che ci separano dal lago si superano affrontando la breve ma faticosa salita lungo una pietraia: con un buon allenamento, ci si impiega non meno di 30 – 40 minuti. I segnali rossi lungo le rocce, non sempre ben visibili, ci aiutano a non perdere la strada anche se spesso non è facile trovarli. Fate attenzione al fondo sdrucciolevole e se necessario arrampicatevi senza bastoni aiutandovi con le mani. Dopo un’ultima parete artificiale, che funge da diga di sbarramento per le acque del lago, arriviamo finalmente alla nostra meta: davanti ai nostri occhi si presenta una distesa di acqua limpida dal colore che va dal blu intenso al turchese (a dispetto del nome “Lago Nero”) ma contemporaneamente cristallina, che lascia intravedere il fondo pietroso. Nei mesi di giugno e luglio non è raro trovare dei punti ancora ghiacciati e residui di neve, che aggiungono ulteriore fascino al paesaggio.
Il lago è contornato da una bellissima cornice naturale, dominato dalla parete del Corno Talli (2708 m)e dalle pendici del monte Basòdino (3273 m). Il luogo ideale per una pausa ristoratrice, consumando un panino seduti presso le sue rive e godendo della pace, del silenzio e della bellezza di questo luogo. Se la giornata è molto calda vi consiglio anche di bagnarvi i piedi: il contatto con l’acqua fredda dei laghi alpini è un vero toccasana per la circolazione sanguigna.
Una strada alternativa per il ritorno
È tempo di rimettersi in marcia, ma non prima di avere esplorato brevemente il sentiero che costeggia il lago, e che permette di ammirarlo da diverse prospettive. Per il ritorno si può percorrere a ritroso la stessa strada dell’andata, facendo attenzione al ripido tratto in discesa tra le rocce subito dopo il lago. Questa è la via più semplice e permette di ammirare di nuovo il lago Kastel e il panorama sulla vallata prima di ritornare a Riale.
Un percorso alternativo può essere effettuato prendendo, al bivio per l’alpe Ghighel, il sentiero G22a che scende verso valle e porta alla località Frua di Sopra; da qui è possibile rientrare a Riale, che dista circa 1 km. Questo sentiero permette di accorciare la strada del ritorno, anche se risulta un po’ difficoltoso per via del terreno piuttosto sconnesso e della forte pendenza. Naturalmente è possibile salire al lago Nero anche da questa strada, sicuramente più veloce ma anche più faticosa.