Trekking ai laghi del Sangiatto: tra torrenti, prati e alpeggi

Una facile escursione verso tre stupendi laghetti alpini, accessibili in tutte le stagioni

I laghi alpini, si sa, sono uno degli elementi della montagna che più affascinano turisti ed escursionisti. Grandi o piccini, naturali o artificiali, i bacini d’acqua sono i protagonisti per eccellenza dell’ambiente montano e rivestono un’importanza fondamentale per il suo ecosistema e, spesso, per la sua sopravvivenza.

Vista sull'Alpe Devero in estate

Vista sul lago di Devero in estate. Image credits: Cristinadavid66 via Wikipedia Commons.

Il parco naturale dell’Alpe Veglia e Alpe Devero è una zona particolarmente ricca di specchi d’acqua, fattore che ha certamente contribuito alla sua grande popolarità. I maggiori laghi di questa zona, di origine artificiale e caratterizzati dalle rispettive dighe, sono il lago di Devero o Codelago, e il lago di Agaro; molto famoso e frequentato è anche il più piccolo Lago delle Streghe, di origine naturale. Un po’ meno conosciuta è invece l’Alpe Sangiatto con i suoi tre laghetti. Situati in posizione più appartata, ma per nulla difficoltosa da raggiungere, i piccoli laghi del Sangiatto sono di origine naturale, ricchi di vita anfibia, residui di più ampi laghi glaciali, spesso senza affluenti e alimentati da fonti sotterranee.

Descrizione del percorso

Dettagli
Alpe Devero - Laghi del Sangiatto

Il trekking ai laghi del Sangiatto è un’escursione piuttosto semplice, adatta sia a camminatori esperti che a famiglie con bambini, e si può percorrere senza difficoltà in tutte le stagioni. L’itinerario che permette di raggiungere l’alpe che ospita i laghetti si snoda tra prati di montagna, terreni di torbiera e vasti alpeggi dove ancora oggi si produce un antico formaggio Walser: si tratta del Bettelmatt, un rinomato formaggio d’alpeggio prodotto unicamente presso gli alpeggi della Val Formazza e del Devero, dove le mucche vengono fatte pascolare rigorosamente sopra i 1800 m.

Come arrivare all’Alpe Devero in macchina

L’Alpe Devero si raggiunge in macchina da Domodossola, seguendo la Strada Statale 659. A Baceno si abbandona la statale e si seguono le indicazioni per l’alpe Devero, superando i paesi di Croveo e Goglio. Dopo Goglio si superano alcuni tornanti e una galleria, fino ad arrivare al parcheggio denominato Cologno: lasciando l’auto qui, è necessario percorrere a piedi una galleria e un leggero dislivello in salita prima di giungere al paese di Devero ai Ponti, punto di partenza della nostra escursione. In alternativa si può percorrere la galleria in auto e parcheggiare appena sotto il paesino, guadagnando un po’ di dislivello; in alta stagione il posto è molto frequentato e può risultare molto arduo parcheggiare in paese, a meno che non sia arrivi la mattina presto.

Parcheggio di Cologno presso l'Alpe Devero
Il parcheggio di Cologno, appena prima della galleria per il Devero.

Il sentiero nel bosco fino a Corte d’Ardui

Dal paesino di Devero ai Ponti, caratterizzato dalle tipiche casette in pietra, parte una strada sterrata piuttosto larga che porta al centro abitato di Crampiolo: si tratta del percorso più conosciuto, che permette di raggiungere il Sangiatto, il Lago Devero e altre località nei dintorni. Come alternativa, si può arrivare all’alpe Sangiatto imboccando un suggestivo e facile sentiero che passa per il bosco. Lo consiglio soprattutto in estate: il tratto iniziale è quasi tutto in ombra e risulta fresco e piacevole percorrerlo. Per imboccare questo sentiero superiamo il primo ponticello che incontriamo in paese. Subito dopo, teniamo la destra superando un fontanile e un altro ponticello: qui troveremo le indicazioni per l’Alpe Sangiatto (1 ora e 10 circa). Camminiamo lungo il bosco in leggera salita, costeggiando il torrente Devero. Dopo circa 30 minuti, si arriva al bivio di Corte d’Ardui: teniamo la destra e attraversiamo una radura che ospita una delle tante torbiere della zona. Come raccomandano i cartelli qui presenti, è importante non uscire dai sentieri: il terreno umido di torbiera, oltre che essere poco stabile, è un ambiente molto fragile e delicato. Il calpestamento del terreno da parte dei turisti può mettere seriamente a rischio sopravvivenza di questi habitat rari e preziosi.

Arrivo all’Alpe Sangiatto e al primo lago

Superata la torbiera, il percorso si sviluppa lungo una strada sterrata gippabile. La pendenza inizia ad aumentare: stiamo infatti risalendo il lato della montagna. In questo punto non è raro, soprattutto d’estate, trovarsi la strada invasa da piccoli corsi d’acqua che sgorgano dalle rocce. Si superano facilmente, ma senza scarpe da trekking adeguate si rischia di bagnarsi i piedi. Nella stagione fredda fate attenzione ad eventuali lastroni di ghiaccio. La strada procede in costante salita: è la parte più impegnativa del percorso. Dopo aver superato 3 tornanti (00h 20’), giungiamo finalmente al lago del Sangiatto Inferiore, il primo dei tre che incontreremo.

Lago del Sangiatto inferiore
Lago del Sangiatto inferiore

Il lago del Sangiatto inferiore popolato dalle alghe durante l’estate e completamente congelato in inverno.

Si tratta di un piccolo laghetto ricco di vita anfibia, circondato da alberi ad alto fusto che si specchiano nelle sue acque. Il laghetto, così come gli altri due, a seconda delle stagioni si presenta paludoso e invaso dalla alghe oppure più pulito e dalle acque trasparenti. Anche i colori della vegetazione cambiano con il passare dei mesi, variando dai verdi accesi dell’estate ai gialli e rossi dell’autunno, questi ultimi accentuati dal foliage rosso fuoco dei larici.

Alpe Devero in inverno
Lo spettacolare foliage autunnale all’Alpe Devero

Il secondo e il terzo lago

Superato il primo specchio lacustre, seguendo una dolce salita, incontriamo alcune baite utilizzate dai pastori. Un cartello ci dice che siamo a 2010 metri. Scorgiamo il secondo lago, di aspetto più allungato e addossato a una rupe rocciosa. Sullo sfondo si erge la caratteristica sagoma del monte Sangiatto (2387 m), facilmente riconoscibile dalla forma piuttosto dolce e arrotondata. Alla sua sinistra si nota la cima più aguzza del monte Corbernas (2578 m). Il paesaggio tutt’intorno è caratterizzato da prati e alpeggi: siamo nella zona di produzione del formaggio Bettelmatt, e durante la stagione calda non è raro ritrovarsi a camminare tra le mucche che pascolano.

Lago del Sangiatto
Il secondo lago sul finire dell’estate, a corto d’acqua a causa del poco ricambio

Proseguiamo lungo il percorso, sempre in leggera salita, fino ad arrivare al lago del Sangiatto Superiore, ospitato in un vasto altopiano da cui si gode una meravigliosa vista sulle cime montuose in lontananza che si specchiano nella acque del lago: il luogo ideale per concedersi una pausa e fare un picnic. Per chi volesse proseguire, da qui è possibile salire di quota, imboccando un sentiero piuttosto ripido fino ad arrivare alla Bocchetta di Scarpia, e quindi guadagnare la Cima del Monte Sangiatto o del Monte Corbernas. Da entrambe le vette si gode di un magnifico panorama a 360°, dal sottostante lago di Agaro con la sua diga al lago di Devero, con tutte le cime montuose sullo sfondo.

Lago del Sangiatto Superiore e Monte Sangiatto

Il lago del Sangiatto superiore. In lontananza la punta Corbernas e il monte Sangiatto.

Lago del Sangiatto Superiore
Le cime montuose dell’Alpe Devero si specchiano nell’acqua del lago.
Lago del Sangiatto superiore in inverno
Le sponde del laghetto in autunno dopo le prime nevicate

Sulla strada del ritorno passando per Crampiolo

Dal lago del Sangiatto Superiore è possibile ridiscendere direttamente fino al parcheggio di Cologno (nel caso si abbia lasciato l’auto lì) seguendo una mulattiera piuttosto ripida. Altrimenti si rientra alla base tornando sui propri passi, seguendo la strada a ritroso. Lasciatosi alle spalle il lago inferiore, in corrispondenza del primo tornante che incontriamo vi è una deviazione sulla destra che permette di rientrare passando dal paese di Crampiolo (00h 40’). Imbocchiamo questo percorso, che si sviluppa lungo una mulattiera inoltrandosi di nuovo nel bosco, in una discesa più o meno ripida a seconda dei punti. Percorrere la mulattiera non presenta particolare difficoltà, eccetto alcuni massi e radici sporgenti a cui fare attenzione.

Dopo circa 40 minuti arriviamo a Crampiolo, dove è possibile fare un’altra sosta presso uno dei (pochi) ristoranti e bar che si trovano all’interno delle casupole in pietra. In paese sono presenti anche 2 caseifici: un’occasione da non perdere per acquistare il Bettelmatt a km 0!

Poco fuori dal paesino si trova anche il suggestivo Lago delle Streghe, molto famoso e apprezzato soprattutto dai bambini. Vale sicuramente la pena di farci un salto. Da Crampiolo si può tornare a Devero ai Ponti, e successivamente al parcheggio, percorrendo la facile e molto panoramica strada sterrata che collega i due paesi.

Alpe Devero

Il sentiero che da Crampiolo porta a Devero ai Ponti

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