All’estremo nord della provincia di Varese, stretta tra la Svizzera e il Lago Maggiore, si trova l’isolata Val Veddasca. Selvaggia e solitaria, contornata da monti alti tra i 900 e i 1900 metri di altitudine, la vallata ha inizio al valico dell’alpe di Neggia, nel territorio del comune svizzero di Gambarogno, in località Indemini, e termina a Maccagno, dove sbocca nel lago Maggiore. Le cime montuose che la circondano sono conosciute per offrire numerosi percorsi escursionistici facili e molto panoramici, in grado di regalare memorabili viste sul Lago Maggiore e sulle Alpi Svizzere, nonché sulla vallata stessa.
In questo articolo illustrerò un facile trekking invernale in Val Veddasca, adatto a tutti e molto panoramico: l’escursione ha inizio al Passo della Forcora, tocca alcune vette fino ad arrivare al monte Paglione, una levigata cima erbosa situata in territorio elvetico.
Descrizione dell’itinerario
L’escursione non presenta particolari difficoltà, ad eccezione di alcuni strappi con pendenza elevata, anche se di breve durata. Il sentiero è sicuro e mai troppo esposto; per buona parte del percorso ci ritroveremo a camminare su crinali erbosi senza alberi, che regalano bellissimi scorci sul lago, sulle montagne circostanti e sulla valle sottostante. In caso di cielo terso, si possono vedere senza problemi le cime alpine più lontane, tra cui il Monte Rosa. Questa panoramicissima escursione può essere effettuata in tutte le stagioni, anche se la consiglio particolarmente durante la stagione invernale. In caso di neve sicura, il tragitto può essere tranquillamente percorso con le ciaspole. D’estate raccomando di fare abbondante scorta d’acqua, in quanto non sono presenti fontane lungo il tragitto.
Come arrivare al Passo della Forcora
Il punto di partenza della nostra escursione in Val Veddasca è il Passo della Forcora (1179 m), un valico alpino stretto tra il monte Cadrigna (1303 m) e il monte Sirti (1343 m), sito nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca. Questa località è nota, tra l’altro, per essere l’unico luogo dove si può praticare lo sci alpino in provincia di Varese: qui si trova infatti una stazione sciistica con ski-lift, che viene attivata durante i mesi invernali in caso di abbondante innevamento.
Il Passo della Forcora dista circa 1 ora dalla città di Varese e 35 minuti da Luino. Si raggiunge in macchina tramite la SP5 in direzione Indemini, salendo lungo diversi tornanti. Dopo circa 3,5 km si prende la deviazione sulla sinistra per il Lago Delio / Forcora, tenendo la destra al bivio dove si trovano le indicazioni per il lago Delio, fino a raggiungere il passo. Lasciamo la macchina in uno dei numerosi parcheggi liberi presenti nella zona.
Trekking in Val Veddasca: dalla Forcora al Monte Paglione
L’itinerario ha inizio vicino alla Chiesetta della Madonna della Neve. Sulla destra dell’edificio troviamo le indicazioni per il Monte Sirti e un’ampia strada sterrata che conduce alla frazione di Monterecchio costeggiando il versante meridionale del monte. Ignoriamo la strada sterrata e procediamo verso la vetta del Sirti, risalendo il crinale montuoso. Questo primo tratto si presenta già da subito piuttosto ripido, ma breve: risaliamo le pendici per 1 km camminando in un bosco di betulle e, in 20 minuti circa, tocchiamo la vetta del monte Sirti (1343 m). Affrontiamo una lieve discesa e poi di nuovo una salita mediamente impegnativa lungo la Costa del Faietto (1354 m). La presenza degli alberi non chiude completamente il panorama, che svela già una splendida vista sulle montagne circostanti, mentre per ammirare il lago Maggiore bisognerà attendere ancora un po’.
Dopo 50 minuti di camminata arriviamo al Passo della Fontanarossa (1390 m), crocevia di diversi sentieri che portano ai monti Corbaro, Covreto e Paglione. A breve distanza, poco sotto di noi, si trova il nucleo abitato di Monterecchio, formato da alcune baite, punto di arrivo della strada sterrata che imboccheremo al ritorno. Dalla Fontanarossa proseguiamo dritto affrontando la salita sul versante sud del Sasso Corbaro (1555 m), lasciandoci sulla destra la cima del Corbaro e sulla sinistra il monte Covreto (1594 m). In questo tratto siamo ancora in Italia, ma a breve ci ritroveremo a camminare lungo il confine svizzero. Da qui gli alberi scompaiono definitivamente lasciando spazio a un terreno erboso che ci accompagnerà fino al termine dell’escursione. Dal Sasso Corbaro proseguiamo ancora per 10 – 15 minuti, sempre lungo l’ampio crinale erboso: eccoci finalmente sulla vetta del Paglione (1554 m), che offre abbastanza spazio per sdraiarsi a riposare e per consumare un lauto spuntino.
Panorama dal Monte Paglione e ritorno
Nonostante abbia effettuato l’escursione a fine gennaio, la presenza di neve era ridotta a poche chiazze sparse qua e là, conseguenza di un mese particolarmente avaro di precipitazioni. Il paesaggio è dominato dal bel tono giallo dorato dell’erba secca, che crea un bel contrasto con l’azzurro del cielo e il blu del lago Maggiore.
Sullo sfondo si staglia la maestosa cornice alpina: alla nostra sinistra riconosciamo il Monte Rosa in lontananza, i monti della Val Grande e le alpi svizzere che si stagliano sulle acque del lago, mentre sulla destra dominano le vette più alte delle prealpi varesine, tra cui il Tamaro e il Grandiccioli. Questo panorama ci accompagna per gran parte della nostra escursione, facendosi maggiormente apprezzare dal Passo Fontanarossa in poi, quando gli alberi cedono il posto al prato. Dopo aver superato il Monte Corbaro, la vista sul lago Maggiore risulta ancora più bella ed evidente: si distingue chiaramente il paese di Locarno dominato dall’imponente delta del fiume Maggia che attraversa il paese. Dal lato opposto si possono scorgere, aiutandosi con un binocolo se necessario, il paesino di Indemini e, più in lontananza, il borgo isolato di Monteviasco.
Locarno e la foce del Maggia
Il Monte Rosa in lontananza
Panorama sulle prealpi varesine: la cima più alta è il Tamaro
Il borgo isolato di Monteviasco visto dal monte Paglione
Dopo una sosta, ci rimettiamo in marcia tornando sui nostri passi. Il percorso è lo stesso dell’andata fino al Passo Fontanarossa. Da qui è possibile rientrare alla Forcora seguendo una variante: si prende la svolta sulla sinistra scendendo alle baite di Monterecchio, per poi imboccare l’ampia strada sterrata che riporta, in circa 50 minuti, al punto di partenza.
Percorsi alternativi: salita al Monte Cadrigna e Lago Delio
Una volta tornati alla Forcora, per coloro che desiderano prolungare di poco l’escursione consiglio la salita al monte Cadrigna (1303 m). Questa levigata montagna si trova dalla parte opposta rispetto al Paglione e ospita il già citato impianto sciistico. La salita al Cadrigna è molto breve (15 minuti circa) e può essere effettuata seguendo il tracciato dello ski-lift (ovviamente se non è in funzione), che porta direttamente in cima al monte, affrontando 100 ulteriori metri di dislivello con un discreto impegno fisico. Ne varrà comunque la pena: la vetta regala un ulteriore bel panorama sul lago Maggiore e sui monti in lontananza, che dà il meglio di sé al tramonto, quando l’acqua si tinge di un bel colore arancione.
Dal passo della Forcora esiste anche una mulattiera che scende fino alle rive del Lago Delio, un bacino di origine naturale ora utilizzato per la produzione di energia idroelettrica, grazie alle due dighe presenti nell’invaso.
Il Lago Delio
Questi sono solo alcuni dei numerosi percorsi per trekking in Val Veddasca. Uno dei più conosciuti ed emozionanti è la scalinata per Monteviasco, situata sul versante opposto rispetto alla Forcora: ne ho parlato approfonditamente in questo articolo.