Quanti laghetti si incontrano girovagando tra le Alpi? Certamente moltissimi, diversi l’uno dall’altro, ed è difficile non rimanere meravigliati nell’osservarne il colore. A molti di noi, infatti, sarà capitato di notare che i laghi di montagna possono avere diverse tonalità di colore, una più bella dell’altra: esistono laghi dalle acque verde smeraldo, di un blu intenso oppure di bell’azzurro turchese tale da rivaleggiare con le gemme più preziose.
Da dove derivano queste magiche sfumature che tanto affascinano turisti, escursionisti e fotografi? Perché i laghi di montagna sono verdi, azzurri o blu?

Lago Lagazzuolo, Valmalenco
La spiegazione esiste ed ha a che fare con diversi fattori: il colore di un lago di montagna è infatti il risultato di una complessa interazione tra luce, acqua e sedimenti, che è a sua volta strettamente legata alla storia geologica e biologica del lago stesso.
Se, come si usa dire, i laghi sono lo specchio del cielo in montagna, allora ogni sfumatura che ammiriamo è il riflesso di un processo geologico unico. Scopriamo insieme come leggere questa affascinante mappa cromatica.
Da che cosa dipende il colore di un lago di montagna?
Il colore percepito di un lago dipende da molti fattori, tra i quali il contesto idrogeologico, la temperatura, la profondità, le precipitazioni o la vegetazione presente sulle sponde e sul fondale.
Partiamo dal presupposto che l’acqua è un liquido incolore: a determinare il colore sono soprattutto le particelle e le molecole in essa contenute, che possono avere diverse proprietà fisiche e ottiche. Minore è la loro concentrazione, maggiore è la trasparenza dell’acqua. Un lago con bassa concentrazione di particelle sospese apparirà blu, poiché questa lunghezza d’onda viene dispersa dalle stesse molecole d’acqua. Laddove è invece elevata la presenza di alghe o molecole organiche, l’acqua lacustre tenderà al verde o al marrone e la trasparenza sarà più bassa. Anche la profondità gioca un ruolo fondamentale: dato che la componente blu della luce solare viene dispersa in profondità, più un lago è profondo, più apparirà blu scuro.


Due laghi del parco naturale del Mont Avic: il lago Cornuto si presenta di un blu scuro, quasi nero, per via dell’elevata profondità. Il lago Nero, a dispetto del nome, è invece poco profondo e di uno spiccato colore verde.
Fondamentale è anche distinguere i fattori esterni che possono influenzare il colore della superficie di uno specchio d’acqua: un caso tipico è il riflesso del cielo. Se è sereno, la superficie rifletterà una parte del colore azzurro, mentre in caso di cielo nuvoloso l’acqua apparirà automaticamente più grigia e scura. Naturalmente anche il riflesso di alberi o vegetazione presenti sulle rive, come anche delle montagne intorno, possono contribuire a modificare il colore effettivo dell’acqua, spesso creando i bellissimi giochi di riflessi tanto ricercati dai fotografi.
Laghi color turchese: il contributo dei ghiacciai
Negli specchi d’acqua dove è alta la concentrazione di materiale inorganico in sospensione, i raggi del sole vengono maggiormente dispersi conferendo all’acqua un colore turchese: è il tipico caso dei laghi di origine glaciale, situati in alta montagna, ricchi di minerali disciolti come il carbonato di calcio.


Il lago Vannino e il lago Sruer, in Val Formazza, hanno un caratteristico color turchese dovuto all’alta presenza di minerali disciolti nell’acqua e sul fondale.
Nel caso del laghi di montagna di colore turchese, le particelle sono in parte depositate sul fondo e in parte in sospensione. Se invece il lago è a diretto contatto con un ghiacciaio, le sue acque appariranno più torbide e tendenti al grigio. Un esempio molto famoso è il laghetto formato dallo scioglimento del ghiacciaio Fellaria, in alta Valtellina.
L’aspetto quasi “lattiginoso” di questi bacini è dovuto allo scioglimento del ghiacciaio, che trasporta con sé una grande quantità di sedimenti e “farina di roccia” che restano in sospensione anche per molto tempo, aumentando la torbidità dell’acqua. Non a caso l’acqua proveniente dal discioglimento è chiamata dai glaciologi “latte di ghiacciaio”.


Due laghi formati dallo scioglimento del ghiacciaio: Il lago delle Locce, ai piedi del Monte Rosa e il lago del Gries in Val Formazza.
Quando invece il lago perde definitivamente contatto con il ghiacciaio e le particelle si depositano completamente, ecco che assume una colorazione blu. È il caso di molti laghi di alta montagna, dove le temperatura basse contribuiscono a mantenere le acque limpide e povere di sostanze nutritive. Il blu intenso è spesso dovuto anche all’elevata profondità.

Il lago Nero, in val Formazza, colpisce per il blu intenso delle sue acque.
Laghi verdi: alghe e sedimenti organici
I laghi che si trovano in ambienti dove la vegetazione cresce rigogliosa hanno invece un’alta probabilità di sviluppare tonalità che vanno dal verde smeraldo al giallo-marrone. Ciò è dovuto alla cospicua presenza di alghe e microorganismi, che grazie alla clorofilla, pigmento abbondantissimo negli organismi vegetali, donano un colore verde al lago.

I laghi di Fusine, in Friuli, sono noti per il loro bellissimo colore, tendente al verde per via delle alghe
Quando la concentrazione di alghe è particolarmente elevata, sul fondale si depositano inevitabilmente residui di piante e alghe in decomposizione: in questo caso le acque appaiono tendenzialmente marroni o giallastre. Questo succede generalmente negli specchi d’acqua poco profondi e che si trovano in ambienti ricchi di vegetazione.


I laghetti paludosi dell’Alpe Sangiatto, presso l’Alpe Devero, si presentano di color marrone sul finire dell’estate, quando il ricambio d’acqua è scarso.
Alcune specie di alga possono contenere anche i carotenoidi: si tratta di pigmenti che, a differenza della clorofilla, riflettono la componente rosso-gialla della luce solare. Ecco così spiegata la bizzarra colorazione rossa di alcuni laghi: molto famoso è l’esempio del lago di Tovel, in Trentino Alto Adige, che negli anni passati assumeva una intensa colorazione rossastra dovuta proprio alla presenza dell’alga Tovellia sanguinea.

Il lago di Tovel durante la fioritura di alghe rosse nel 1961 (foto d’epoca).
Uno sguardo più scientifico
In conclusione, osservando il colore di un lago di montagna possiamo dedurre molte informazioni sulle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle sue acque, oltre che sullo stato di salute dell’ecosistema.
Un lago verde indica che probabilmente le sue acque sono eutrofiche, ovvero ricche di nutrienti. Viceversa, un lago color blu intenso o turchese, sarà molto probabilmente un ambiente oligotrofico.
Citando una frase di Goethe, “La natura è un libro aperto, ma solo coloro che sanno leggere possono comprenderne la lingua”: la prossima volta che ti imbatti in un lago di montagna, osservane bene il colore: scoprirai molte cose sulla sua origine geologica e sugli organismi che lo abitano!