Un salto di 128 metri contornato da un anfiteatro naturale fatto di rocce basaltiche nere, rosse e ocra: ecco sua maestà Hengifoss, una delle cascate più alte e spettacolari d’Islanda, visitabile percorrendo un facile e suggestivo sentiero lungo il canyon basaltico che ospita la cascata e il relativo fiume.
L’escursione alla casacata Hengifoss è un’esperienza da non perdere se stai organizzando un viaggio in Islanda e hai in programma di visitare la parte orientale dell’isola. Questa meraviglia naturale si trova infatti nei pressi del fiume Lagarfljót e dell’omonimo lago glaciale, stretto e profondo, che domina la regione orientale islandese. Hengifoss si trova lungo il corso del fiume Hengifossá, affluente del Lagarfljót, all’interno del canyon scavato nei secoli dall’azione erosiva delle acque. Le rapide impetuose, le spettacolari formazioni di basalto e le striature rosse delle pareti rocciose renderanno indimenticabile questo breve trekking in Islanda.
Informazioni sul percorso e difficoltà
Il sentiero per raggiungere la cascata si sviluppa per circa 2,5 km (5 km andata e ritorno) con un andamento in salita, risultando discretamente impegnativo per i camminatori meno allenati, ma piuttosto semplice per i più sportivi. Occorrono circa 45 minuti per raggiungere il punto più vicino alla cascata, portando la durata totale dell’escursione a circa 1 ora e mezza. Si cammina in costante salita, mai troppo dura, su un fondo regolare e ben tenuto. L’ultima parte del sentiero, che porta vicino alla cascata, si sviluppa lungo una pietraia costellata di massi ed è per questo più impegnativa, ma certamente non impossibile.
Dal parcheggio a valle, facilmente accessibile in auto o in autobus, partono due sentieri: uno sale costeggiando la sponda sinistra del canyon, mentre l’altro percorre la sponda opposta sulla destra. I due sentieri sono collegati più avanti da un solido ponte che unisce le due sponde del canyon, e che regala una splendida vista sulla cascata. È quindi possibile effettuare la nostra escursione alla cascata Hengifoss lungo un itinerario ad anello, scegliendo uno dei due sentieri all’andata e scendendo dalla sponda opposta al ritorno.
Escursione alla cascata Hengifoss: percorso dettagliato
Parcheggiamo l’auto al parcheggio di Hengifoss, gratuito e dotato di servizi igienici. Subito notiamo i due sentieri principali che salgono verso la cascata: una scalinata sulla sinistra e un sentiero sterrato sulla destra. Al momento della mia escursione (maggio 2024) il percorso a sinistra era chiuso, probabilmente a causa di alcuni smottamenti del terreno: imbocchiamo quindi l’altro sentiero, che subito ci porta sulla sponda destra (sinistra orografica) del fiume e del relativo canyon. Fin dai primi passi scorgiamo davanti a noi, in lontananza, la sommità della cascata, che si farà man mano sempre più vicina.
La fatica si fa subito sentire: la salita appare da subito piuttosto ripida, descrivendo alcune larghe curve. Splendidi scorci sul canyon ci accompagneranno per tutto il tragitto, permettendoci di ammirare le rocce nere basaltiche. Alcune formazioni, somiglianti ad alte colonne a base quadrata o esagonale, ricordano molto quelle del famoso canyon di Stuðlagil, anch’esso composto da basalto.
Le colonne di basalto nei pressi della cascata Litlanesfoss. Photo credits: Luca Amerio
Cascata Litlanesfoss e ponte panoramico
La prima cascata che incontriamo è Litlanesfoss, un salto minore ma molto scenografico, dove l’acqua fa capolino tra le formazioni di basalto. Guardando alle nostre spalle, l’orizzonte è dominato da un levigato rilievo montuoso, ancora parzialmente coperto dalla neve. Il lago Lagarfljót, con il suo color azzurro-bianco, taglia di netto la scena come uno squarcio nella tela.
La cascata Litlanesfoss con le spettacolari formazioni di basalto. Photo credits: Wikipedia Commons
Il panorama alle nostre spalle, con la vallata del lago Lagarfjot.
Riprendiamo a camminare, notando che la salita concede alcuni brevi momenti di tregua fino a spianare del tutto nei pressi del ponte che unisce le due sponde del canyon: qui possiamo fermarci un attimo per riprendere fiato e consumare uno spuntino. Il ponte e lo spiazzo adiacente sono certamente un ottimo punto panoramico da cui fare delle belle foto alla cascata, il cui fragore si fa sempre più prossimo e più rumoroso, invitandoci a proseguire per ammirarla ancora più da vicino.
Il ponte che collega le due sponde del canyon
Sotto la cascata
Subito dopo il ponte, a sinistra, notiamo il punto di arrivo del sentiero che sale dalla parte opposta del canyon, in quel momento inaccessibile a causa di smottamenti. Affrontiamo l’ultima parte del percorso: percorriamo prima uno sterrato e successivamente una comoda passerella in legno, che ci permette di superare un prato. Al termine della passerella, il terreno diventa roccioso e accidentato: da questo punto in poi occorre procedere con cautela attraverso le rocce, facendo attenzione nel guadare alcuni ruscelli che spesso scorrono in questa zona nel periodo primaverile ed estivo. Il sentiero termina presso un punto panoramico tra le rocce, da cui si può osservare Hengifoss nella sua interezza. Avventurarsi oltre questo punto è molto sconsigliato a causa dell’instabilità delle rocce e della pietraia presente poco avanti.
Il getto d’acqua è davvero spettacolare, così come l’anfiteatro roccioso naturale che lo circonda. Osserviamo le sfumature di colore delle rocce, che vanno dal nero, all’orca al rosso scuro. Notiamo in particolare le striature rosso fuoco che solcano la parete, alternandosi alle rocce nere basaltiche: si tratta di sottili depositi di argilla rossa e ceneri vulcaniche, che indicano fasi persistenti di attività vulcanica. È come leggere un libro sulla storia geologica dell’Islanda: ogni stratificazione corrisponde a differenti periodi di attività vulcanica, più o meno intensa.
Particolare delle striature rosse nella roccia
Sulla strada del ritorno
Per il ritorno possiamo valutare se ripercorrere lo stesso sentiero a ritroso oppure, giunti al bivio presso il ponticello, ridiscendere dal lato opposto. Consiglio quest’ultima soluzione per avere modo di osservare il canyon da tutti i punti di vista. Durante la discesa potremo anche ammirare il panorama sulla valle che si apre davanti a noi, sempre dominata dal lago Lagarfljót. Ritorniamo al parcheggio: la nostra escursione alla cascata Hengifoss in Islanda può dirsi conclusa.
Hengifoss: cosa vedere nelle vicinanze
La cascata Hengifoss non è l’unica perla naturalistica che si può trovare in Islanda orientale: questa regione, anche se è generalmente considerata (a torto) meno “spettacolare” rispetto ad altre zone del paese, racchiude invece un’atmosfera più intima e riservata, che fa da cornice per l’esplorazione di altre meraviglie naturali del territorio.
Stuðlagil Canyon è una di queste meraviglie, situato a qualche decina di chilometri dalla gola che ospita Hengifoss: proprio come quest’ultima, è caratterizzato da formazioni basaltiche spettacolari e imponenti.
Lo spettacolare Stuðlagil canyon
Sulle rive del lago Lagarfljót si trova invece la foresta di Hallormsstaður, la più estesa d’Islanda e una delle poche ancora presenti sull’isola a causa dell’intensa attività di disboscamento perpetrata nei secoli dagli abitanti. Fortunatamente, oggi sono in atto molte iniziative di rimboschimento.
Molta attrattiva hanno anche i fiordi orientali, raggiungibili tramite strade sterrate. Sebbene siano generalmente poco abitati, i fiordi ospitano alcune pittoresche cittadine, tra cui Seyðisfjörður, un paesino conosciuto per le case dai colori pastello e la “strada arcobaleno” che conduce alla caratteristica chiesetta azzurra.
Vista della città di Seyðisfjörður, presso i fiordi orientali islandesi
La chiesetta di Seyðisfjörður con la strada arcobaleno