La regione del lago Mývatn è una delle aree geotermiche più attive d’Islanda oltre che, a mio parere, una delle zone più intriganti e spettacolari. Situata nella parte nord-occidentale dell’isola, nell’entroterra, e attraversata dalla Ring Road, la regione ospita diverse attrazioni naturali facilmente raggiungibili ed esplorabili tramite brevi escursioni poco impegnative. Fare trekking in Islanda nella regione del Mývatn vi permetterà di immergervi completamente nella natura islandese e di ammirare i segni delle imponenti eruzioni vulcaniche del passato.
L’itinerario che propongo, di media lunghezza e discreto impegno fisico, tocca due destinazioni principali: la prima è l’imponente cratere vulcanico Hverfjall, originato dallo stesso complesso vulcanico che formò il lago Mývatn. Una impegnativa salita ci porterà fino al bordo del cratere, da dove ammireremo il panorama tutt’intorno, per poi ridiscendere verso la seconda destinazione: il parco naturale dei Dimmuborgir, un vero e proprio labirinto di formazioni laviche delle forme bizzarre quanto affascinanti.
Itinerario proposto, informazioni e consigli
Il sentiero HV 1 che posta alla sommità del vulcano Hvefjall
L’itinerario che propongo, lungo circa 10km con tempo di percorrenza di 3 ore con un buon passo, è pensato per gli amanti dei trekking e delle lunghe camminate.
Tuttavia è bene tenere presente che la salita e successiva discesa del cratere Hverfjall non sono per tutti: soprattutto la discesa lungo il sentiero HV 3, molto ripido e accidentato, richiede abilità fisiche e un minimo di esperienza in montagna. Se non ci si sente in grado, è meglio piuttosto spezzare in due parti l’escursione, visitando prima il vulcano (salendo e scendendo dal sentiero HV 1, il più facile) e successivamente spostandosi con la macchina nella zona dei Dimmuborgir, raggiungibile in appena 10 minuti di auto.
Consiglio inoltre di evitare la salita al cratere nel caso in cui vi sia molto vento o pioggia troppo battente: in cima al vulcano le raffiche di vento aumentano considerevolmente e possono risultare pericolose. La salita durante la stagione invernale può essere fattibile a condizione che la neve non sia troppo abbondante, e in ogni caso facendo attenzione al suolo gelato e utilizzando le opportune attrezzature come i ramponcini.
La storia vulcanica della regione del Mývatn
Vediamo innanzitutto come si sono formate le attrazioni naturali che andremo a visitare durante questo emozionante trekking in Islanda. Questa regione ha visto in passato grandi eruzioni ed è ancora geologicamente molto attiva: ospita infatti il Krafla, uno dei principali complessi vulcanici islandesi tuttora attivi.
L’area geotermica nei pressi del lago Myvatn
Il lago Mývatn, vasto bacino d’acqua dolce che domina l’area, ebbe origine circa 2500 anni fa da una grande eruzione che creò una depressione, successivamente riempita dalle acque. Lo stesso complesso vulcanico ha originato anche lo spettacolare cratere Hverfjall: il rapido raffreddamento della lava, entrata a contatto con le falde acquifere sotterranee, ha fatto sì che si formasse un anello di materiali piroclastici dalla forma circolare quasi perfetta, con un diametro di circa 1 km e un’altezza compresa tra 90 e 150 metri.
La lava è anche responsabile della formazione dei cosiddetti Dimmuborgir: si tratta di formazioni di lava solidificata dal bizzarro aspetto. Il nome, traducibile in islandese in “castelli oscuri”, si riferisce sia al loro colore nero, sia alle insolite forme con cui si presentano: torri, pilasti e addirittura archi dal contorno frastagliato e irregolare che si ergono verso il cielo come le rovine di una antica città, conferendo al paesaggio una atmosfera misteriosa e fiabesca. Le strane forme dei Dimmuborgir sono dovute al contatto della lava fusa con l’acqua ghiacciata: Il repentino raffreddamento della lava, combinato con la presenza di colonne di vapore acqueo, ha dato vita a queste particolari formazioni.
Escursione al cratere Hverfjall: salita e panorama
La prima parte dell’escursione prevede la salita al vulcano: posteggiamo l’auto o il nostro mezzo presso il parcheggio a pagamento alle pendici del cratere (costo 1000 IKR). Vi sono due sentieri che permettono la salita al vulcano: HV 1, situato sul versante nord e HV 3, a sud. È importante sottolineare che, durante la nostra escursione al vulcano Hverfjall, è essenziale rimanere nei sentieri già esistenti: non è permesso abbandonarli né cercare vie alternative di ascesa per non danneggiare la sensibile formazione geologica tufacea.
Il cratere vulcanico Hverfjall visto dalla strada
Iniziamo la salita lungo il sentiero HV 1, che ha inizio proprio davanti al posteggio. La scalata delle pendici è piuttosto ripida ma molto breve: 15 minuti di salita per circa 80m di dislivello. Raggiunta la cima, si apre davanti a noi la spettacolare vista del cratere. Anche il panorama saprà ripagare lo sforzo fatto: guardando a ovest, l’orizzonte è dominato dalla macchia blu-azzurra del lago Mývatn. A nord-est il paesaggio è invece dominato da distese di tufo, con macchie di prato qua e là. Si possono scorgere altri rilievi, crateri e formazioni vulcaniche, così come è ben visibile la solfatara Hverir, poco distante.
Percorriamo la circonferenza del cratere, procedendo a sinistra rispetto alla salita appena percorsa. Il vento, non trovando ostacoli, soffia piuttosto forte sulla cima del Hverfjall: assicuriamoci quindi di coprirci bene con giacche antivento, poichè il freddo non tarderà a farsi sentire. Dopo aver percorso circa 2km lungo il bordo del cratere, discendiamo dal lato sud (sentiero HV 3) facendo molta attenzione: il sentiero è ripido con fondo a tratti instabile. Una volta scesi fino alle pendici del vulcano, procediamo lungo un facile sentiero in piano verso la seconda destinazione: i Dimmuborgir.
L’interno del cratere vulcanico
Il lago Myvatn visto dal cratere vulcanico
Escursione ai Dimmuborgir: informazioni e consigli
Lasciandoci il vulcano alle spalle, percorriamo il sentiero indicato come M3, che si snoda attraverso una distesa di tufo, rocce laviche e bassa vegetazione. Dopo circa 1 km iniziamo finalmente a incontrare le prime formazioni rocciose, che si presentano da subito molto alte e dalle forme bizzarre: siamo entrati nell’area del parco naturale dei Dimmuborgir. A questo punto possiamo perderci a camminare tra i sentieri, sempre ben delimitati e segnalati, ammirando i “castelli neri”.
Se percorso in estate, il contrasto delle rocce nere con il verde della vegetazione renderà ancora più bella la passeggiata: possiamo osservare piante di betulle nane, salici lanosi e persino mirtilli e funghi. Un paesaggio davvero mistico e fiabesco: non a caso, secondo molte leggende islandesi, questo è ritenuto un luogo di interconnessione tra il modo degli uomini e quello degli inferi, nonché abitato da elfi, troll e altre figure mitiche del folclore locale.
Alcuni dei Dimmuborgir sono davvero imponenti e formano addirittura degli archi tanto grandi da poter contenere diverse persone: una delle formazioni più interessanti è infatti la Kirkjan, una grotta che ricorda una chiesa in stile gotico, nella quale in particolari occasioni si tengono anche dei concerti.
Uno dei sentieri del parco dei Dimmuborgir. Photo credits: Gestur Pálsson via Wikipedia Commons
Le strane formazioni laviche dei Dimmuborgir
Il ritorno
Dopo la visita al parco, e dopo un’eventuale pausa ristoro presso il ristorante presente al parcheggio dei Dimmuborgir, è tempo di tornare: ripercorriamo il sentiero M3 fino a portarci di nuovo sotto le pendici del cratere. Questa volta non scaliamo nuovamente il vulcano, ma camminiamo a ridosso delle pendici, seguendone la circonferenza lungo un facile sentiero che ci porta, in circa 40 minuti, al parcheggio da cui siamo partiti.
Lago Myvatn: cosa vedere nei dintorni
La regione del Mývatn, come già accennato, è una delle più conosciute d’Islanda grazie alla sua incessante attività vulcanica: qui si percepisce chiaramente che la terra è viva. Una delle aree in cui questo fenomeno è molto evidente è la solfatara di Hverir, che si trova a breve distanza sia dal lago che dal vulcano Hverfjall. Si tratta di una vasta area di solfatare, caratterizzata da pozze di fango ribollente dall’odore acre di zolfo. Un paesaggio simile, dal suolo brullo color bronzeo e dorato, è presente anche nei dintorni dei vicini crateri vulcanici di Leirhnjukur e Viti.
Anche il lago Mývatn, oltre ad essere un noto sito di bird-watching, offre molti punti panoramici e piccole passeggiate lungo le sue sponde, grazie anche alla vicinanza della Ring Road, che lambisce le sue sponde in molti punti.
Infine, sono da segnalare i bellissimi bagni termali di Myvatn, con piscine di acqua a 40°, l’ideale per rilassarsi dopo le escursioni fatte nella zona!