Quattro passi in Val di Non: verso l’eremo di San Romedio lungo il sentiero nella roccia

Un emozionante itinerario lungo le pareti di una gola rocciosa, nell’incantevole cornice della Val di Non

La Val di Non, situata nella parte nord-occidentale della provincia di Trento, è molto conosciuta per la coltivazione delle mele di alta quota ed offre al visitatore un incantevole paesaggio caratterizzato dalle Dolomiti di Brenta, i numerosi laghi e graziosi borghi di alta montagna.
Una delle più belle escursioni in Val di Non è il sentiero nella roccia che da Sanzeno conduce all’Eremo di San Romedio: un itinerario che si snoda tra meleti e boschi, prosegue lungo un canyon roccioso per poi concludersi con la visita al caratteristico santuario. Questo percorso, privo di difficoltà e adatto a tutti, è reso spettacolare dal camminamento scavato nella parete verticale di una stretta gola, che segue il tracciato di un vecchio canale irriguo. Una facile ma suggestiva passeggiata in grado di soddisfare le aspettative sia degli escursionisti più temerari e allenati, sia di camminatori in cerca di forti emozioni senza fare troppa fatica.

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio
Dettagli
Eremo di San Romedio

Il culto di San Romedio: un po’ di storia

Il complesso religioso di San Romedio. Photo credits: Rolandob via Wikipedia Commons

Situato in fondo a una stretta gola, il santuario dedicato a San Romedio è uno dei più visitati del Trentino. Oltre al caratteristico sentiero nella roccia, si può raggiungere anche tramite una strada asfaltata situata a fondo valle. Il complesso religioso si trova in cima ad uno sperone di roccia alto 90 metri ed è costituito da cinque chiese edificate nell’arco di circa novecento anni fra il 1000 e il 1918. La cappella più antica del complesso risale infatti all’XI secolo; nel corso del tempo sono state erette altre tre piccole chiese, due cappelle e sette edicole della Passione. Tutte queste strutture sono unite tra loro dai 131 gradini di una caratteristica (e piuttosto ripida) scalinata.
Il Santuario è dedicato a Romedio di Thaur, vissuto tra il IV e il V secolo, erede di una ricca famiglia bavarese. Dopo un pellegrinaggio a Roma, Romedio decise di donare tutte le sue proprietà alla chiesa, ritirandosi come eremita in alcune grotte nei pressi dell’odierno santuario. Quando il santo morì, attorno al 400 – 405, il suo corpo fu sepolto in cima alla roccia, in un piccolo sepolcro scavato dagli altri monaci eremiti. La Chiesa riconobbe ufficialmente il culto di San Romedio attorno al 1300, ma fu solo nel XV secolo che la devozione al Santo si incrementò molto e i pellegrini iniziarono ad affollare il santuario: in quegli anni vennero edificate una chiesa dedicata a San Giorgio (1489), una dedicata a San Michele (1514) e una chiesa maggiore dedicata a San Romedio (1536), che andarono ad arricchire il complesso architettonico religioso.

Come arrivare all’Eremo di San Romedio: partenza da Sanzeno

L’itinerario ha inizio presso il Museo Retico di Sanzeno, un piccolo paese della Val di Non. Sanzeno si raggiunge in poco più di mezz’ora di auto da Trento, mentre è necessaria quasi un’ora da Bolzano a causa della strada più lunga e tortuosa. Da Trento si segue la SP235 in direzione Cles / Val di Non fino a Dermulo; qui si prende lo svincolo sulla destra in direzione Fondo / Mendola. Dopo circa 4 km si arriva a Sanzeno e si parcheggia l’auto nei pressi del Museo Retico. Il posteggio è a pagamento; come alternativa è possibile lasciare l’auto in paese vicino alla chiesa e raggiungere a piedi il punto di partenza.

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio

L’imbocco del canyon spicca tra i meleti


Dopo aver percorso un primo tratto seguendo una passerella di legno, ci ritroviamo a camminare su una strada sterrata in discesa che attraversa i meleti tipici della Val di Non; davanti a noi scorgiamo l’imbocco della gola, che raggiungeremo più avanti. Dopo alcuni minuti di cammino abbandoniamo i meleti per immergerci nel bosco; proseguiamo fino ad incontrare la cancellata che segna l’ingresso al sentiero scavato nella roccia, il tratto più caratteristico ed emozionate dell’itinerario.

Il sentiero panoramico scavato nella roccia

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio
Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio

Seguendo interamente il tracciato di un antico canale irriguo scavato nel XIX secolo, il sentiero nella roccia per l’eremo di San Romedio è davvero spettacolare: da un lato la nuda roccia della montagna e dall’altro il vuoto. Ma niente paura: lo strapiombo è messo in sicurezza da una solida staccionata in legno che funge da parapetto. La tentazione di sporgersi per godere della vista è tanta, a meno che non soffriate particolarmente di vertigini. Sotto di noi si nota la strada asfaltata che procede in fondo alla gola e che conduce all’eremo. Attenzione però a non lasciarci distrarre troppo dal panorama mentre camminiamo: alcuni passaggi sono davvero stretti, tanto da costringere a chinarsi per non battere la testa. Se percorrete il sentiero con dei bambini, è bene assicurarsi che siano ben sorvegliati e che ci sia sempre un adulto con loro.

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio
Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio


Dopo circa 15-20 minuti di cammino ci lasciamo alle spalle il tratto più suggestivo. Il sentiero si allarga e si inoltra nuovamente nel bosco; diversi bivi ci permettono di scendere sulla strada asfaltata in fondo alla gola e proseguire lì il cammino. Dopo aver superato un segmento a ridosso della parete rocciosa, ci aspetta un ultimo tratto tra alti alberi e prati, che si ricongiunge in breve alla strada asfaltata. Gli ultimi 300 metri ci separano dallo spuntone di roccia che ospita l’eremo.

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio

La rupe che ospita l’eremo vista dalla strada

Visita all’Eremo di San Romedio

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio

Dopo aver superato il parcheggio per le autovetture, affrontiamo una ripida ma breve scalinata che conduce al cortile antistante l’eremo, dove si trovano un negozio-bookshop e un punto ristoro. Qui notiamo anche l’ampio recinto che ospita un orso bruno. È infatti tradizione dell’eremo custodire degli orsi cresciuti in cattività, sottratti a privati che li maltrattavano o li tenevano illegalmente. Il motivo è presto detto: narra la leggenda che San Romedio, ormai anziano, intraprese un viaggio verso Trento in groppa al suo cavallo per incontrare il vescovo. Prima della partenza, un orso assalì e divorò il suo cavallo; San Romedio non si scompose e riuscì a domare l’orso, sellandolo e facendosi portare in groppa fino a destinazione.

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio
Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio

Il cortile interno dell’eremo


Il complesso religioso ha una struttura architettonica dall’andamento fortemente verticale, tanto che a prima vista ricorda più un castello che un eremo. Il motivo di questa verticalità così accentuata è presto detto: oltre al poco spazio disponibile sulla cima della rupe, le chiese e le cappelle che compongono l’edificio sono state costruite in tempi diversi, l’una addossata al muro di quella già esistente. La visita all’eremo si traduce quindi in un vero e proprio percorso cronologico dalla costruzione più recente alla più antica: oltrepassato l’arco d’ingresso e il cortile principale, la prima chiesetta sulla destra è quella di San Giorgio (costruita attorno agli anni ’80 del Quattrocento); salendo le scale si giunge prima alla Chiesa di San Michele (1514) e poi alla Chiesa Maggiore (1536), dove troviamo raffigurato il santo con l’orso. Da qui si può accedere alla parte più antica del santuario, sul culmine della rupe, dove sono conservate le spoglie di San Romedio.
Durante la visita, possiamo ammirare una stupenda vista su tutta la gola, sia affacciandoci
alle finestre che uscendo sul suggestivo terrazzo panoramico di forma triangolare che si trova presso l’ultima chiesa.

Sentiero nella roccia per l’eremo di San Romedio: Consigli e informazioni

Sentiero nella roccia per l'eremo di San Romedio

Il percorso che conduce all’eremo è adatto a tutti e non presenta particolare difficoltà, in quanto segue un andamento quasi pianeggiante. Tuttavia è sempre consigliabile una buona dose di attenzione e prudenza, soprattutto se affrontate il cammino con bambini al seguito, che vanno costantemente sorvegliati. In alcuni punti, inoltre, è necessario camminare chinandosi e facendo attenzione a non battere la testa.
Il sentiero è aperto dalla primavera fino al mese di novembre, mentre in inverno rimane chiuso per motivi di sicurezza legati alla presenza di neve e ghiaccio. In ogni caso, è sempre possibile arrivare al santuario direttamente in auto grazie alla strada asfaltata presente a fondo valle. In estate è inoltre attivo un servizio di bus navetta che collega Sanzeno al santuario. L’ingresso è sempre gratuito durante tutto l’anno.

Ecco gli orari e giorni di apertura dell’eremo di San Romedio (aggiornati al 2024):

  • da ottobre ad aprile: 9:00 – 17:30
  • maggio, giugno e settembre: 9:00 – 18:00
  • luglio e agosto: 9:00 – 19:00

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