Il cammino dell’Eremo di Saint Julien si trova nei pressi della cittadina valdostana di Fénis: si tratta di un’escursione adatta a tutti, facile e di breve durata ma allo stesso tempo molto intrigante, ricca di storia e di spiritualità. Immerso nella natura incontaminata, nella pace e tranquillità dei boschi, questo percorso è in grado di emozionarci con panorami mozzafiato ed importanti scorci di storia.
Meta della nostra escursione in Valle d’Aosta è l’Eremo di San Giuliano (Saint Julien in francese), un edificio incastonato in una parete rocciosa verticale dell’omonimo monte situato appena fuori dalla cittadina di Fénis, ed è raggiungibile seguendo il sentiero che parte dal villaggio di Le Coteau. Il sentiero, piuttosto facile, non presenta un dislivello significativo ed è percorribile in qualsiasi stagione (purché non sia presente neve o ghiaccio lungo il percorso, che rendono il cammino pericoloso). Tuttavia, a causa di alcuni passaggi molto esposti, è sconsigliato a coloro che soffrono di vertigini in modo significativo.
Storia dell’eremo: il martirio di San Giuliano tra leggenda e realtà
La cappella votiva, che ha svolto funzioni anche di eremo, è stata costruita all’inizio del XIV secolo ed è dedicata a San Giuliano, un legionario romano della legione tebana fatto prigioniero e condotto a lavorare nelle miniere di Misérègne. Giuliano, colpevole di aver diffuso la fede cristiana tra gli altri schiavi, fu condannato dai romani a essere gettato dalla rupe che domina il villaggio di Charnicloz. Secondo la tradizione, la cappella è stata eretta nel punto esatto del martirio del santo: i suoi resti sarebbero murati dietro l’altare presente all’interno dell’edificio. Anche se l’esistenza della cappella è documentata già dal 1300, probabilmente si tratta di un luogo di culto molto antico, addirittura pre-cristiano. Si conoscono almeno due eremiti che hanno abitato la struttura: un religioso, Mathieu Champier, si ritirò nell’eremo nel 1777, mentre il secondo di cui si ha notizia, Jean-Pantaléon Lavy, vi restò fino al 1864.
Come raggiungere il sentiero in auto
L’escursione all’Eremo di Saint Julien ha inizio presso il villaggio di Le Coteau: la località è facilmente raggiungibile in macchina da Fénis, cittadina valdostana conosciuta per il suo famoso castello medievale, uno dei più belli e caratteristici d’Italia. Dall’autostrada, una volta usciti a Nus, ci si dirige verso Fénis oltrepassando prima il fiume Dora Baltea e successivamente il già citato castello. Si prosegue fino alla frazione Coors. Da qui seguiamo le indicazioni per Champremier percorrendo una strada in salita, caratterizzata da numerosi tornanti. Percorriamo questa strada per alcuni chilometri fino a quando incontriamo sulla destra l’indicazione per il villaggio di Le Coteau: parcheggiamo l’auto in corrispondenza di questo tornante, dove troveremo l’inizio del sentiero per l’Eremo di Saint Julien.
Attenzione: il tornante, pure essendo abbastanza spazioso, consente il posteggio solo di poche auto sul ciglio della strada. Consiglio di valutare attentamente lo spazio per il posteggio per non intralciare la circolazione, ed eventualmente posteggiare la macchina più avanti.
Escursione all’Eremo di Saint Julien: sentiero nel bosco e ponte in legno
Imbocchiamo il sentiero che si inoltra nel bosco; incontriamo dopo pochi minuti alcune casette che compongono il villaggio di Le Coteau (1225 m), dove è possibile fare rifornimento di acqua fresca presso un fontanile. Attraversiamo il villaggio e, tenendo la destra, proseguiamo lungo il bosco di pini: la salita si fa ora più decisa. Dopo circa 15 minuti di camminata si esce dal bosco: ci troviamo sulla cresta montuosa che collega il Monte Saint Julien ai monti circostanti. Si intravedono già alcuni meravigliosi scorci sulle montagne e sulla vallata sottostante.
A questo punto una solida passerella in legno ci permette di superare un precipizio: il passaggio è molto esposto ma le travi di legno robuste e sicure che compongono la passerella ci permettono di superarlo senza problemi. Esattamente in corrispondenza del ponte, sulla parete rocciosa, è possibile scorgere un’iscrizione incisa nella roccia. Si riconoscono le seguenti lettere:
AM
DIE • 24 • 7 • 1631 IX M
Sull’interpretazione dell’iscrizione vi sono varie versioni: potrebbe trattarsi delle iniziali del costruttore del ponte (A.M.) e della data di prima costruzione (24 luglio 1631). Tuttavia, essendo il 1631 l’anno della peste che ha falcidiato la Valle d’Aosta, è stato ipotizzato che possa essere un riferimento al numero di morti di peste (IX) in quel giorno (24 luglio 1631) nella parrocchia di Fénis.
Monte Saint Julien e arrivo all’eremo
Superato il ponte, il sentiero prosegue lungo un tratto pianeggiante che porta in breve tempo (20 minuti) alla sommità del monte Saint Julien (1346 m), caratterizzata di nuovo dalla presenza di alberi, che tuttavia lasciano il posto ad alcuni spiazzi da cui si gode del panorama mozzafiato sulle montagne circostanti. Da qui, osservando in basso, è possibile intravedere lungo la parete rocciosa la nostra meta, ovvero l’eremo.
L’eremo di Saint Julien lungo la parete rocciosa
Proseguendo lungo il sentiero incontriamo una cappella ottagonale, di costruzione settecentesca, dedicata a San Grato; tenendoci l’edificio sulla destra, il percorso inizia a scendere brevemente ma piuttosto ripidamente, descrivendo una decisa curva e portandosi sul versante opposto della montagna. Scendiamo con la dovuta cautela facendo attenzione alla roccia, in alcuni punti sdrucciolevole, e finalmente raggiungiamo il terrazzino naturale che ospita l’Eremo. L’edificio, costruito a ridosso della parete rocciosa verticale del monte, è semplice ma molto suggestivo: una parete intonacata bianca sormontata da un unico tetto spiovente, struttura che si integra perfettamente con il paesaggio roccioso circostante. La vista dalla terrazza è eccezionale: si può ammirare il vallone di Clavalité, dominato dall’omonimo torrente. Un vero spettacolo per gli occhi!
Entrando nell’anticamera dell’eremo è possibile lasciare a penna un messaggio, un desiderio o un saluto nel quaderno che si trova all’interno.
Il ritorno avviene, molto semplicemente, seguendo a ritroso lo stesso percorso dell’andata, godendosi nuovamente la camminata nel bosco e la vista sui bei panorami delle Alpi Graie.
Cosa fare nei dintorni
Una volta recuperata l’auto si può scendere a valle raggiungendo il paese di Fénis, in cui ci si può fermare per godersi un pasto o uno spuntino ristoratore, assaggiando l’ottima cucina valdostana. Inoltre, se è la prima volta che visitate questi luoghi, una visita al pittoresco castello di Fénis è assolutamente d’obbligo!